Sono le 6.00 quando ci alziamo. Alle 7.00 abbiamo finito di fare colazione presso un bar/ristorante convenzionato con il motel. Finalmente dopo 10 giorni di Mc donald e schifezze varie, ci concediamo una colazione a base di cesti di frutta. Melone, anguria, ananas, pesche... che goduria. Ingeriamo molti liquidi che ci serviranno per la giornata. Compriamo anche molta acqua.
Continuiamo sulla 395 N per raggiungere la DV. A Olancha ci fermiamo per benzina, memori di quando abbiamo pagato il giorno prima al Kings National Park. E abbiamo fatto molto bene perchè a Furnace Creek dentro il parco della DV il gallone costava 2.95$!!!!!!.
Io mi compro un cappellino per il sole mentre Guido, fa il duro e non ne vuole sapere. Svoltiamo per la 190 E ma dopo pochi metri risulta chiusa per terreno franoso. Facciamo una deviazione di 40 miglia per prenderla da sopra, passando salla 395 alla 136 e poi di nuovo sulla 190 dove ci fermiamo per qualche foto pensando che fosse già la Death Valley. Illusi. L'ingresso alla DV lo vediamo una mezzora buona di macchia dopo. C'è il classico cartello di Welcome to the Death Valley National Park. Anche li foto di rito. Ce la facciamo fare da una famiglia che ritroveremo molto sovente sul'unica strada che porta a Furnace Creek.
Strano ma vero, mentre eravamo li a parlottare con questi americani in vacanze all'orrizzone scorgiamo la sagoma di un uomo che.... stava correndo!! Si si... proprio un uomo,e giò di età avanzata, sui 50-60 anni, completamente bianco in volto per le cremi solari e pieno di marchingegni per il battito la sudorazione etch.etch... Non so dove ho sentito che fanno delle maratone nel deserto. Forse sto tipo si stava allenando. Mah...oppure era un folle. Chi lo sa, magari dovevamo chiederglielo!
Percorriamo la 190 fino a Sand Dunes, dove ci addentriamo un po a piedi (300 m) e scattiamo foto. Arriviamo a Furnace Creek verso le 12.00 dove facciamo pausa pranzo o per meglio dire... pausa fresco. Visitiamo il museo della DV e spediamo cartolino nel gelo più totale dell'aria condizionata. O forse è solo un'impressione... fuori ci sono 46 gradi! La storia dice che la temperatura massima mai raggiunta li è di 57 gradi. 57 gradi? Pazzesco!
Rinfrescatti e reidratati continuiamo la nostra cavalcata verso sud direzione Zibrisky Point da cui si gode di una vista spettacolare su tutta la valle.
Percorriamo in pieno pomeriggio senza cappello e acqua pochi metri all'interno del Golden Canyon, sulla strada per Badwater. Un po di litigio con Guido che voleva addentrarsi ancora di più nel canyon... ma poi desiste. Torniamo indietro e puntiamo su Badwater una depressione naturale del terreno che raggiunge i - 885 metri sotto il livello del mare.
Per strada incontriamo un gruppo di napoletani che stavano cercando di aiutare la macchina di un cinese o giapponese che non partiva. La batteria era esplosa o qualcosa del genere. Alla fine sono dovuti andare a Furnace Creek e avvertire i rangers del problema.
Noi invece svoltiamo dubito dopo e andiamo al Devil's Golf Course, il Campo da Golf Del Diavolo Ai lati della strada potete ammirare uno dei luoghi piu aridi della valle, il sole bollente spacca letteralmente il terreno in tante piccole zolle, simili a squame, mentre una colorazione biancastra, dovuta alla forte presenza di sali, rende ancor piu lunare il paesaggi; la grande distesa bianca, meglio visibile dall’alto, prende il nome di Devil’s Golf Course, ovvero il campo da golf del Diavolo. Alzate lo sguardo e guardatevi intorno, solo grandi e apparentemente inarrivabili montagne vi circondano a 360° ed e qui che avvertirete maggiormente gli effetti del calore.
Essendo nel deserto non c'è nessuno, qualche macchina e poco più.Quindi non ci sono pericoli ne tantomeno cops...e Perchè no allora? Perchè non cercare il limite della nostra Montecarlo? Perchè non spingerla al max? E' Guido al volante. Trovato il rettilineo giusto con un po di pendenza...giù di forza con il pedale... il motore romba... guardo la lancetta..136mph (217.6 kmh): Che roba!
Sono le 18 e il sole comunque caldo permette di stare di più fuori dal frigo-macchina. Puntiamo a Nord in direzione del Racetrack. Le strade non hanno molte indicazioni e non la troviamo. Troviamo invece un cratere, il cratere Ubehebe, unica traccia rimasta di un vulcano imploso anzichè esploso... In sostanza è un enorme buco (100 metri).. Io rimango sul bordo a fare foto, guido si lancia in una corsa incredibili e in pochi secondi è dentro. SI dentro il vulcano! Pochi secondi per scendere, più di mezzora a salire e con il vento fortissimo che lo spingeva giù. E' arrivato distrutto.
Sono le 19.30, usciamo dalla DV da nord, passando per Scottish Castle un trattasi di una lussuosa dimora, successivamente trasformata in albergo, ora monumento nazionale; piu che per la bellezza dell’edificio e del suo interno, quello che maggiormente colpisce e la storia legata a questa dimora. Walter Scott era un abile truffatore che aveva fatto le sue fortune facendo credere ad ignari acquirenti che negli attuali luoghi della Death Valley c’era dell’oro. Facendosi dare soldi per costruire fantomatiche miniere riusci ad accumulare un sacco di soldi. Tra questi magnati, pure un certo signor Johnson affido alcuni averi al truffatore, solo che un giorno, Johnson decise di andare a vedere i luoghi del suo investimento, scoprendo che in quella zona di oro non c’era alcuna traccia. Johnson era una persona con una malattia respiratoria cronica, una volta giunto in questi luoghi, scopri ben presto i benefici fisici del clima secco della valle, tanto da decidere di stanziarsi definitivamente nella Death Valley, facendo erigere questa sontuosa dimora.
Al posto di denunciare Walter Scott, il potente magnate, che era in parte guarito, decise esser riconoscente con il truffatore concedergli un vitalizio, nonche l’eredita stessa dell’immobile di Scotty’s Castle. Walter Scott passo quindi da un gran delinquente ad una sorta di eroe positivo.
Il castello a quell'ora chiuso ospita solo un coyote che si fa stranamente avvicinare. Lo rinfoccilliamo con un po di pane e burro di arachidi da noi comprato e assaggiato una volta sola. Pareva gradire.
Perorriamo la 237 E. Entriamo in Nevada. Ci fermiamo. Siamo al tramonto su una strada nel deserto. Uno spettacolo da non perdere. Ci sdraiamo in mezzo alla strada... ascoltiamo il vento. Un po di foto e via.
L'idea era quella di avvicinarsi a Las Vegas e visitarla il giorno dopo. Macchè!! Con il nostro salotto su 4 ruote maciniamo chilometro anche di notte. Breve sosta verso le 9.00 per mangiare in un ristorante un po di insalata. Il posto è da Mary's una sorta di motel casino bordello.
Caspita si vede che siamo in Nevada. Tutto è permesso. I limiti di velocità passano da 60 mph a 75!!! In ogni distributore o punto di ristoro c'è sempre, ma dico sempre una sala da gioco con slot che suonano vincite improbabili. Mi gioco il resto dell'insalata. 2 dollari. Subito persi. Mi rifarò a Las Vegas!!!
Arriviamo alla città del peccato alle 23.30. Immaginateci. Due italianotti di provincia, per giunta sfiancati dal deserto che arrivano in una città come Las Vegas. Luci, flash musica, macchine incredibili, palazzi incredibili, hotels casinò... tutto in un colpo solo. Pazzesco.
Abbiamo la lucidità di fare benxina in un distibutore sulla Strips.. il benzianaio più luminoso che abbia mai visto. Anche sulla pompa della penzina c'erano lucine.
Percorriamo la via principale di Las Vegas fino in fondo...all'incrocio con tropicana Avenue svoltiamo a sinistra e ci fermiamo per cercare un albergo per la notte. Tra mille luci ci attrae un'insegna enorme, dal nome familiare. San Remo Hotel. Entriamo. Prima di arrivare al desk siamo costretti a passare dentro la sala giochi... cmq.. prendiamo una doppia a 55$. Una stanza enorme. Bagno enorme. Vista sulla piscina interna a quell'ora ancora affollata.
Doccia veloce e poi giù nella sala. Facciamo un po di foto non senza essere ripresi dai buttafuori che dopo avere chiarito ci salutano per due volte con un Ok boys!!
Guido fedele ai suoi principi non gioca. Io mi lancio. Cambio 20 dollari. Mi siedo ad un tavolo con due ragazzi di colore (uno molto simile a Puff Daddy) e un ciccione bianco... Inizio tentennando e poi gioco forte... anche 6 dollari la puntata!!!
La fortuna mi aiuta e raddoppio la vincita... Guido mi ha detto successivamente in camera che nel mio momento magico di vincita, gli altri puntavano dove puntavo io... che ridere... comunque hanno fatto male a seguire le mie mosse. Mezzora dopo ho perso 35 dollari... cazzo. 35 dollari!!! Vuol dire una notte in un motel... Niente non vinco più. Esco dal gioco con un attivo di 5 dollari.
Me li gioco alle slot. Subito persi. Ma vabbè dai!!! Mannaggia ho dimenticato di tenermi una fiche!..
Alle 02.30 decidiamo che basta. Siamo molto molto stanchi. La nostra stanza 332 all'ottavo piano ci aspetta.
|